Storia del merletto e delle Trine

02 Gennaio 2021


L'arte del merletto e delle trine entra prepotentemente a far parte della storia del costume, unendo con sapienza gusto e abilità esecutiva. Fin dalle sue prime forme, questo lavoro viene realizzato con diversi strumenti: la sfilatura del tessuto, il tombolo e i fuselli, oppure l'ago a punto in aria tipico di Venezia. Dal Seicento all'Ottocento il merletto, per la sua preziosità, costituisce uno degli elementi di distinzione del ceto socia­le nobile e alto borghese; viene richiesto da committenze fa colto se, destinato ad arricchire gli abiti degli aristocratici, del clero e ad abbellire gli altari nelle cattedrali. La produzione italiana è la più ricercata, apprezzata anche all' estero: il protocollo delle varie Corti Reali euro­pee obbliga i nobili a presentarsi con abiti ornati di pizzi. In Francia, alla metà del XVII secolo, sotto Luigi X si tenta di limitare la forte importazione delle trine italiane, che, costosissime, gravano pesantemente sulla crescente crisi finanziaria del Paese.

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Ricamo storico esposto presso il museo del tulle di Panicale (PG)

Gennaio 03, 2021 by admin


Nel 1665, con un provvedimento straordinario, il ministro delle finanze Colbert, organizza la produzione sul territorio francese: chiama, allettandole con vantaggiosi trattamenti economici, merlettaie da Venezia e dalle Fiandre, per insegnare la tecnica alle lavoranti locali; nascono così le Manifatture reali del punto di Francia. In Italia, vista la necessità di salvaguardare questo settore divenuto essenziale per l'economia, vengono previste gravi sanzioni per coloro che lo danneggiano. A Venezia, i lavoranti che divulgano i segreti di fabbricazione, vengono severamente puniti come traditori della patria. Tutto ciò non è sufficiente, perché le manifatture francesi sviluppano una tecnica particolare che permette la produzione più veloce e l'effetto del merletto più leggero e, soprattutto, impediscono lo spionaggio industriale. Con la Rivoluzione industriale e l'introduzione delle macchine tessili, il settore dell'abbigliamento subisce una vera e propria trasformazione con l'inevitabile impoverimento decorativo soprattutto di pizzi e merletti. Contemporaneamente molti rocchetti con fili che si intrecciano seguendo un sistema di aghi predisposti in precedenza secondo il disegno di base. Viene prodotto un tessuto leggero e vaporoso, ma resistente, il tulle. In Italia queste macchine giungono nel 1871, ma vengono introdotte nelle produzioni solamente dieci anni dopo, nel 1881, con la presenza ufficiale nell'Esposizione di Milano. Con la base realizzata a macchina, ha origine un nuovo modo di lavorare: eseguire un ricamo ad intaglio e applicarlo o ricamare direttamente su tulle, permette di ottenere trasparenza simile, se non migliore, al merletto realizzato fino ad allora solo con i fuselli. Ma la Rivoluzione industriale porta anche un grande benessere alla borghesia europea che ha saputo, o potuto, investire nelle innovazioni tecniche. La nuova e ricca borghesia desidera competere con la classe nobile, ancora potente. Il mercato si ingrandisce, acquisendo questa nuova fascia di compratori, a vantaggio delle industrie del lusso: è questo il momento di maggior splendore e ricchezza per il merletto, che rilancia antichi motivi decorativi e propone nuove tecniche esecutive, favorito anche dall' evoluzione del costume, soprattutto femminile. L'arte del merletto e del ricamo è bella e piacevole, tipicamente femminile: viene praticata indistintamente dalle donne di ogni estrazione sociale, diventando la materia fondamentale di insegnamento negli istituti femminili. Dalle signore di buona famiglia viene praticata per diletto, nelle ore di svago, per le donne del popolo, invece, costituisce una fonte di sostentamento, a volte anche importante, che può essere svolta anche tra le mura domestiche lasciando spazio alle attività familiari e ai figli. Anche nei conventi il ricamo e il merletto non hanno mai cessato di essere prodotti, ad uso e consumo esclusivo della committenza ecclesiastica; in queste sedi vivono un rinnovato vigore, venendo insegnato alle educande e svolto regolarmente dalle suore di ogni ordine religioso. La consultazione di tale documento è stata possibile grazie all' Associazione culturale Pan Kalon che lo ha rinvenuto nel corso di una ricerca. È questa la realtà dove nasce e cresce Anita Belleschi che per tutta la sua vita cercherà di sviluppare e affinare sia il gusto che le tecniche esecutive del ricamo su tulle, realiz­zando una produzione di alto artigianato artistico

PEZZI STORICI

Alcuni pezzi storici raccolti presso il museo del tulle di Panicale.

Ricamo storico. Museo del Tulle di Panicale

Dettaglio ricamo su tulle. Garofano.

Camicetta ricamata su tulle.

Trasparenze sul Trasimeno. Tenda ricamata per porta finestra.